https://cqiiarivista.unibg.it/index.php/fpl/issue/feedCQIIA Rivista2025-12-04T18:03:14+01:00Redazione CQIIA rivistacqiia.rivista@unibg.itOpen Journal Systems<p>CQIIA Rivista</p>https://cqiiarivista.unibg.it/index.php/fpl/article/view/794Introduzione. Alberto Manzi, un’identità complessa tra decostruzione e ricostruzione2025-12-03T10:46:54+01:00Alessandra Mazzinialessandra.mazzini@unibg.it<p>Introduzione al fascicolo</p>2025-12-03T10:18:25+01:00Copyright (c) 2025 CQIIA Rivistahttps://cqiiarivista.unibg.it/index.php/fpl/article/view/792Alberto Manzi e il “racconto” della scienza. Il caso della collana “Incontri con la natura” 2025-12-04T18:03:14+01:00Alessandra Mazzinialessandra.mazzini@unibg.it<p><em>L’articolo ripercorre la genesi e il significato pedagogico della collana “Incontri con la natura” ideata e diretta da Alberto Manzi per l’editrice La Scuola di Brescia tra il 1959 e i primi anni Sessanta. L’iniziativa, nata da un profondo impegno civile e da una precoce sensibilità ambientale, si configura come un progetto di divulgazione scientifica rivolto ai ragazzi, in cui la conoscenza diventa strumento di emancipazione e di formazione etica. Attraverso un linguaggio narrativo, dialogico e interdisciplinare, Manzi trasforma la scienza in “racconto” e la curiosità in coscienza critica, anticipando i temi dell’educazione ecologica e della cittadinanza consapevole.</em></p> <p> </p>2025-12-03T10:19:24+01:00Copyright (c) 2025 CQIIA Rivistahttps://cqiiarivista.unibg.it/index.php/fpl/article/view/773Affinità tra la proposta educativa scout e il far scuola del maestro Manzi2025-12-03T10:46:57+01:00Paola Dal Tosopaola.daltoso@univr.it<p><em>Il contributo intende indagare su quanto la proposta educativa scout possa aver inciso sulla formazione e l’attività di Alberto Manzi (Roma 1924 - Pitigliano 1997), maestro elementare e educatore, scrittore per ragazzi, collaboratore a collane editoriali per la scuola e per la divulgazione scientifica, autore e conduttore televisivo e radiofonico, noto al grande pubblico come conduttore della famosa trasmissione “Non è mai troppo tardi”. </em></p> <p> </p>2025-12-03T10:19:59+01:00Copyright (c) 2025 CQIIA Rivistahttps://cqiiarivista.unibg.it/index.php/fpl/article/view/784Alberto Manzi: un cristianesimo 'umanista'2025-12-03T10:46:59+01:00Emilio Conteemilio.conte@unibg.it<p><em>Il saggio si propone di ricostruire l’idea del cristianesimo secondo Alberto Manzi. A contatto specialmente con il Sudamerica, e con i sacerdoti vicini a quella che sarà la teologia della liberazione, Manzi maturerà una visione peculiare del ruolo della religione nella sua vita e, di riflesso, nella storia umana. Un cristianesimo che può essere definito umanista, nel momento in cui pone al centro della riflessione l’uomo, visto come </em>alter Christus<em>: una prospettiva che se da un lato porterà Manzi a vivere con afflato missionario la sua attività educativa in Perù e Bolivia, dall’altro contribuirà a rafforzare in lui un sentimento di giustizia sociale e di riscatto delle periferie del mondo, in Sudamerica come in Italia.</em></p>2025-12-03T10:21:36+01:00Copyright (c) 2025 CQIIA Rivistahttps://cqiiarivista.unibg.it/index.php/fpl/article/view/785Dare la parola, stare nella relazione, costruire partecipazione: la pedagogia implicita di Alberto Manzi2025-12-03T10:47:01+01:00Paola Zoncapaola.zonca@unito.it<p><em>A cento anni dalla sua nascita, il pensiero di Alberto Manzi si rivela di straordinaria attualità per la pedagogia dell’infanzia. L’articolo analizza tre assi centrali della sua “pedagogia implicita”: dare la parola ai bambini, costruire relazioni educative autentiche e favorire la partecipazione come pratica democratica. Attraverso esperienze scolastiche e opere narrative, Manzi ha posto i bambini come soggetti attivi, capaci di pensiero critico, immaginazione e responsabilità. Il contributo mette in dialogo questa eredità con prospettive pedagogiche contemporanee (Malaguzzi, Rinaldi, Tonucci, MCE), evidenziandone la continuità e la rilevanza per i contesti educativi 0-6. Tornare a Manzi oggi significa ripensare la scuola come laboratorio di ascolto, narrazione e cittadinanza.</em></p>2025-12-03T10:22:16+01:00Copyright (c) 2025 CQIIA Rivistahttps://cqiiarivista.unibg.it/index.php/fpl/article/view/778Apprendere dalla e con la televisione. Da Alberto Manzi ai media digitali2025-12-03T10:47:03+01:00Claudio Crivellariclaudio.crivellari@unich.it<p><em>Il </em><em>maestro Manzi ha avuto un ruolo decisivo nell’introduzione</em> <em>e nella diffusione dell’alfabetizzazione e dell’educazione a distanza in Italia. Il programma televisivo Non è mai troppo tardi, concepito in un contesto di progressiva trasformazione da società agricola a società industriale, ha avuto un impatto evidente sui processi stessi di trasformazione sociale. </em><em>Il contributo esplora il ruolo della televisione nei processi di apprendimento, analizzando l’eredità pedagogica del maestro Alberto Manzi e le implicazioni neuroscientifiche legate alla fruizione dei media audiovisivi. Attraverso un'analisi teorica e storica, vengono evidenziate le potenzialità educative della televisione, le criticità legate alla visione passiva e le prospettive offerte dalla media education e dalle videolezioni digitali. Il lavoro si propone di offrire una riflessione critica sull'integrazione consapevole della televisione nei contesti educativi formali e informali.</em></p>2025-12-03T10:22:56+01:00Copyright (c) 2025 CQIIA Rivistahttps://cqiiarivista.unibg.it/index.php/fpl/article/view/776La stazione di Redenzione ha i cancelli aperti. Alberto Manzi maestro-educatore in carcere2025-12-03T10:47:05+01:00Monica Crottimonica.crotti@unibg.it<p><em>Alberto Manzi nell’anno scolastico 1946-47 insegna presso il carcere minorile Aristide Gabelli di Roma. In un contesto di emarginazione sociale come il carcere del primo dopoguerra, Manzi costruisce percorsi di riscatto per “ragazzi difficili”, offrendo occasioni per riconoscersi soggetti attivi e pensanti attraverso un metodo educativo e didattico centrato sulla relazione e sull’uso di linguaggi alternativi (storytelling, scrittura collettiva, outdoor education). L’articolo vuole mostrare quanto questa esperienza didattica abbia inciso sullo sviluppo della sua idea di pedagogia come strumento di libertà, ma anche quanto abbia messo in discussione il sistema delle istituzioni correttive minorili e abbia promosso una maggiore sensibilità verso l’educazione come strumento per l’emancipazione, anche in ambito penale.</em></p>2025-12-03T10:23:35+01:00Copyright (c) 2025 CQIIA Rivistahttps://cqiiarivista.unibg.it/index.php/fpl/article/view/780Educare a disobbedire. Il progetto pedagogico di Alberto Manzi2025-12-03T10:47:08+01:00Claudia Banchetticlaudia.banchetti2@unisi.it<p><em>Il contributo propone una rilettura dell’opera di Alberto Manzi, figura centrale della pedagogia italiana del Novecento. Oltre alla notorietà per il programma ‘Non è mai troppo tardi’, Manzi è stato capace di fare della scuola uno spazio di emancipazione culturale e civile. Le sue pratiche, fondate sulla centralità dell’allievo, sull’integrazione tra mente e corpo e sulla necessità di educare al pensiero critico e alla disobbedienza costruttiva, delineano una visione educativa innovativa ed emancipativa. L’articolo ne esplora i tratti essenziali, mettendone in luce la forza trasformativa e la radicale attualità.</em></p>2025-12-03T10:24:07+01:00Copyright (c) 2025 CQIIA Rivistahttps://cqiiarivista.unibg.it/index.php/fpl/article/view/781«Allora, quali esperienze? Tutte quelle possibili». Un’analisi dei percorsi di orientamento scuola-lavoro in prospettiva inclusiva attraverso il pensiero del maestro Alberto Manzi2025-12-03T14:21:21+01:00Filomena Izzofizzo@unisa.it Fausta Sabatanofsabatano@unisa.it Paola Aiellopaiello@unisa.it<p><em>«Allora, quali esperienze? Tutte quelle possibili. Importante che sia lui a trovare le soluzioni, che sia lui a pensare e non gli vengano date le risposte che annullano ogni curiosità.»<a href="#_ftn1" name="_ftnref1"><strong>[1]</strong></a>. É a partire da questa affermazione, formulata dal Maestro Alberto Manzi nei suoi appunti per la conferenza di Genova del marzo 1996, che ci si propone di analizzare i percorsi di orientamento scuola-lavoro in prospettiva inclusiva. Percorsi di questo genere, letti attraverso la lente del pensiero del Maestro, possono configurarsi come strumento di fondamentale importanza al fine di stimolare la curiosità e la tensione cognitiva di cui egli si faceva portavoce e per educare gli studenti e le studentesse con disabilità a pensare, ovvero per generare in essi quel pensiero critico che si pone alla base dell’esercizio della propria libertà di scelta<a href="#_ftn2" name="_ftnref2"><strong>[2]</strong></a>, di una percezione positiva della propria autoefficacia<a href="#_ftn3" name="_ftnref3"><strong>[3]</strong></a> e di azioni progettate in virtù del principio di autodeterminazione<a href="#_ftn4" name="_ftnref4"><strong>[4]</strong></a>.</em></p> <p> </p> <p><a href="#_ftnref1" name="_ftn1">[1]</a> A. Manzi, <em>Appunti per la conferenza di Genova</em>, Centro Alberto Manzi 1996 (<a href="https://www.centroalbertomanzi.it/">https://www.centroalbertomanzi.it/</a>) .</p> <p><a href="#_ftnref2" name="_ftn2">[2]</a> L. Cottini, L’autodeterminazione<em> delle persone con disabilità. Percorsi educativi per svilupparla,</em> Erickson, Trento 2016.</p> <p><a href="#_ftnref3" name="_ftn3">[3]</a> A. Bandura, <em>Il senso di autoefficacia. Aspettative su di sé e azione</em>, Erickson, Trento 1996.</p> <p><a href="#_ftnref4" name="_ftn4">[4]</a> M.L. Wehmeyer, <em>Self-determination as an educational outcome. In Self-determination across the life span: Independence and choice for people with disabilities</em>. Baltimore: Paul H. Brookes, Baltimora 1996.</p>2025-12-03T10:24:57+01:00Copyright (c) 2025 CQIIA Rivistahttps://cqiiarivista.unibg.it/index.php/fpl/article/view/767Recensione a A. Di Vita, Orientare alla scelta formativo-professionale nella scuola secondaria di secondo grado. Teoria, metodologie di orientamento, competenze trasversali, strumenti (guida teorico-pratica per docenti-tutor), PensaMultimedia, Lecce 20252025-12-03T10:47:13+01:00Giuseppe Zanniellogiuseppe.zanniello@unipa.it2025-12-03T10:28:28+01:00Copyright (c) 2025 CQIIA Rivistahttps://cqiiarivista.unibg.it/index.php/fpl/article/view/771Recensione a F. Di Michele, M. Lucchini, Alberto Manzi. Uno sguardo sul mondo tra educazione, natura e narrazione, Edizioni Anicia, Roma 2025.2025-12-03T10:47:14+01:00Gerardo di Feogerardo.difeo@gmail.com2025-12-03T10:34:16+01:00Copyright (c) 2025 CQIIA Rivistahttps://cqiiarivista.unibg.it/index.php/fpl/article/view/770Recensione a M. Rossi, Innovazione educativa. Tecnologie e strategie per la didattica del futuro, Marcianum Press, Venezia 2025.2025-12-03T10:47:15+01:00Valentina Berardinettivalentina.berardinetti@unifg.it2025-12-03T10:38:45+01:00Copyright (c) 2025 CQIIA Rivistahttps://cqiiarivista.unibg.it/index.php/fpl/article/view/774Recensione a A. Gobetti, Pedagogia Partigiana, Il Melangolo, Genova 2025 2025-12-03T10:47:15+01:00Paolo Lazzaronipaolo.lazzaroni1@unibg.it2025-12-03T10:39:56+01:00Copyright (c) 2025 CQIIA Rivista