Recensione a S. Polenghi (ed.), Educational tools in history. New sources and perspectives, Armando, Roma 2024.

Abstract

Il volume Educational tools in history. New sources and perspectives, curato da Simonetta Polenghi, si presenta come una raccolta di saggi in cui gli autori e le autrici mostrano alcuni risultati interessanti ottenuti dall’utilizzo di nuove risorse e approcci metodologici. All’interno dei vari capitoli, gli autori e le autrici esplorano le dimensioni economiche, culturali, religiose, politiche e ideologiche degli strumenti educativi, oltre ai loro scopi pedagogici. La dimensione visiva degli strumenti educativi è analizzata da Luca Odini all’interno del suo saggio sulle immagini medievali. La dimensione della materialità scolastica è indagata dagli autori Dario De Salvo e Evelina Scaglia. Il primo si è occupato di analizzare e descrivere la ricostruzione degli edifici scolastici a Messina a seguito del terremoto del 1908; Scaglia approfondisce la dimensione educativa e sociale degli oggetti pedagogici e delle attività educative all’interno di due scuole italiane durante il regime fascista. Veronica Fonte si distingue per la sua analisi delle pubblicità sulle riviste per bambini. Anna Debè e Simonetta Polenghi esplorano temi meno tradizionali, ma altrettanto rilevanti. La prima si concentra sul tema della ristorazione scolastica come strumento educativo, mentre Simonetta Polenghi approfondisce i test di intelligenza e il loro impatto culturale. Nella terza e ultima parte, Paolo Alfieri e Alessandra Carenzio esplorano rispettivamente il ruolo dei film nella memoria collettiva e l'evoluzione del rapporto tra infanzia e media. Il libro contribuisce significativamente alla storia dell'educazione aprendo nuovi percorsi di ricerca e riflessione sulle molteplici dimensioni culturali, economiche e ideologiche degli strumenti educativi, in accordo con quelli che sono i più recenti orientamenti di indagine a livello internazionale.