«Allora, quali esperienze? Tutte quelle possibili». Un’analisi dei percorsi di orientamento scuola-lavoro in prospettiva inclusiva attraverso il pensiero del maestro Alberto Manzi
Abstract
«Allora, quali esperienze? Tutte quelle possibili. Importante che sia lui a trovare le soluzioni, che sia lui a pensare e non gli vengano date le risposte che annullano ogni curiosità.»[1]. É a partire da questa affermazione, formulata dal Maestro Alberto Manzi nei suoi appunti per la conferenza di Genova del marzo 1996, che ci si propone di analizzare i percorsi di orientamento scuola-lavoro in prospettiva inclusiva. Percorsi di questo genere, letti attraverso la lente del pensiero del Maestro, possono configurarsi come strumento di fondamentale importanza al fine di stimolare la curiosità e la tensione cognitiva di cui egli si faceva portavoce e per educare gli studenti e le studentesse con disabilità a pensare, ovvero per generare in essi quel pensiero critico che si pone alla base dell’esercizio della propria libertà di scelta[2], di una percezione positiva della propria autoefficacia[3] e di azioni progettate in virtù del principio di autodeterminazione[4].
[1] A. Manzi, Appunti per la conferenza di Genova, Centro Alberto Manzi 1996 (https://www.centroalbertomanzi.it/) .
[2] L. Cottini, L’autodeterminazione delle persone con disabilità. Percorsi educativi per svilupparla, Erickson, Trento 2016.
[3] A. Bandura, Il senso di autoefficacia. Aspettative su di sé e azione, Erickson, Trento 1996.
[4] M.L. Wehmeyer, Self-determination as an educational outcome. In Self-determination across the life span: Independence and choice for people with disabilities. Baltimore: Paul H. Brookes, Baltimora 1996.





